9 erbe medicinali usate come droghe legali

Questo articolo non vuole assolutamente incoraggiare l’uso di sostanze stupefacenti. Io stessa non ne faccio uso (per convinzioni personali e per motivi spirituali). Le piante allucinogene vengono usate da migliaia di anni dall’uomo, questo è un articolo di cultura e approfondimento di curiosità della natura in cui viviamo.

 

1 MIMOSA HOSTILIS

(Jurema)

La Mimosa hostilis è l’antico nome scientifico di Mimosa tenuiflora e i due nomi sono sinonimi. Il nome più antico è ancora ampiamente noto per la sua presenza in letteratura e poiché i distributori di prodotti botanici usano ancora il termine più vecchio. M. tenuiflora è un enteogeno noto come Jurema, Jurema Preta, Black Jurema e Vinho de Jurema.

La corteccia di radice di Mimosa Hostilis messicana essiccata ha recentemente dimostrato di avere un contenuto di DMT di circa l’1%. La corteccia dello stelo ha circa lo 0,03% di DMT. Fino ad oggi non sono state rilevate carbobine β come gli alcaloidi harmala nei decotti di Mimosa tenuiflora, tuttavia l’isolamento di un nuovo composto chiamato “Yuremamina” da Mimosa tenuiflora, come riportato nel 2005, rappresenta una nuova classe di fitoindoli.

Questo può spiegare l’attività orale segnalata di DMT in Jurema senza l’aggiunta di un MAOI. L’MHRB importato richiede in genere l’aggiunta di un MAOI nella preparazione dell’ayahuasca.

2 DATURA STRAMONIUM

(erba del diavolo)

Le specie del genere Datura vengono coltivate come piante ornamentali nei giardini delle zone a clima mite, per macchie isolate e per aiuole, le specie arbustive; per fasce fiorite le specie annuali; con clima invernale rigido si preferisce la coltivazione in vaso; alcune specie velenose vengono utilizzate come piante medicinali.

Come altre specie del genere Datura è una pianta altamente velenosa a causa dell’elevata concentrazione di potenti alcaloidi, in particolare la scopolamina, presenti in tutti i distretti della pianta e soprattutto nei semi. DI SEGUITO L’ESPERIENZA DI CHI L’HA PROVATA:

 “Al dosaggio di 25/30 semi ho sentito un senso di rilassatezza e fatica a concentrarsi, ma tutto davvero molto gradevole, note negative il senso di freddo e bocca e gola terribilmente secca ma tanto secca da dover per forza sorseggiare acqua continuamente. I senso di sonno e freddo arrivano dopo circa un ora, e direi che l’effetto svanisce dopo circa 6 ore. Sono arrivato ad assumerne 45 semi sempre gradualmente anche se non sempre rispettando i giorni di pausa.

Ho notato non più il senso di sonno, ma di rilassatezza e energia, forte energia che ho acceso lo stereo a palla e saltato e ballato per almeno un paio d’ore, tutto senza altri effetti a parte la bocca sempre terribilmente secca tanto da non riuscire quasi a mangiare nulla, calcolando che ho fatto la pazzia di buttarci sopra anche una birra, contro ogni consiglio. Ripeto nessun effetto negativo ne di allucinazioni ne di altro, sempre perfettamente cosciente al 100% anche lo stomaco tutto ok.”

3 PASSIFLORA

(passione di Cristo)

Genere di piante della famiglia Passifloraceae che comprende circa 465 specie dal portamento rampicante e lianoso, arbusti e alberelli, alti fino a 5–6 m, originarie dell’America centro-meridionale, con alcune specie provenienti dal Nord America, Australia e Asia. Il nome adottato da Linneo nel 1753 e che significa “fiore della passione” (dal latino passio = passione e flos = fiore), gli fu attribuito dai missionari Gesuiti nel 1610, per la somiglianza di alcune parti della pianta con i simboli religiosi della passione di Gesù: i viticci alla frusta con cui venne flagellato, i tre stili ai chiodi, gli stami al martello, la raggiera corollina alla corona di spine. Contiene alcaloidi contenuti nelle sue foglie e radici.Ha proprietà lenitive e rilassanti.

Una volta essiccate, le foglie di Passiflora vengono infuse in acqua calda per produrre una miscela che si ritiene possa alleviare la tensione e le turbolenze interne. E’ disponibile come estratto concentrato, ma è legale prepararla e consumarla. Questo integratore erboristico è apprezzato non solo come tè, ma anche come estratto liquido e tintura.

4 LOTO BLU

Fiore originario dell’antico Egitto, lo associavano a feste e balli. L’alcaloide psicoattivo è l’ aporfina. Da non confondere con l’apomorfina (una sostanza molto più pesante), si ritiene che l’aporfina interagisca con i recettori della dopamina.

Il loto blu era ed è venerato per le sue qualità afrodisiache e per la capacità di calmare i nervi. La combinazione di questi effetti l’ha reso una scelta ovvia per riti di passaggio spirituali e magici. Oggi si vende l’estratto di loto blu, che è legale in quasi tutti i Paesi.

5 KANNA

(Sceletium tortuosum)

La kanna appartiene alla lunga lista di piante in grado di alterare le percezioni. La kanna rappresenta una valida soluzione botanica allo stile di vita frenetico dell’era moderna. Si usa questo alleato vegetale per riallineare il lo stato mentale quando si ha bisogno di un po’ di relax. Disponibile in polvere, come pianta intera, come estratto e persino come tè di kanna.

6 AMANITA MUSCARIA

(Casa dei Puffi)

L’agarico muscario viene chiamato così perché il suo antico compito in Europa era di uccidere le mosche, veniva lasciato in un piatto scoperto e le mosche morivano appoggiandosi, tramortite dalle sostanze sprigionate.  Probabilmente la pianta psicotropa più antica usata dall’uomo è proprio l’AMANITA MUSCARIA, usato dalle tribù primitive siberiane,lo mangiavano da solo, tostato lentamente sul fuoco, con il succo di qualche pianta selvatica, seccato al sole, o col latte di renna, come una specie di Vaccinium ed una specie di Epilobium.  Una strana curiosità è ce l’urina di chi ha mangiato il fungo è ancora psicoattiva e inebria chi la ingerisce.

7 ATROPA BELLADONNA

Capace di indurre vari tipi di allucinazioni. Era uno degli ingredienti degli intrugli e delle pomate allucinogene preparati dalle cosìddette streghe medievali Europee. La bacca lucente ed attraente viene ancora ingerita accidentalmente, con conseguente avvelenamento.

Le donne della nobiltà medievale mettevano la linfa della pianta negli occhi per dilatare le pupille, creando una specie di sguardo cristallino, che in quel periodo era considerato bello e sensuale, ed aumentava la femminilità. Il principio attivo della Belladonna è l’alcaloide hyoscyamina, ma è presente anche la scopolamina, molto più psicoattiva. E’ stata anche trovata atropina. La Belladonna è la fonte di atropina, un alcaloide con una miriade di usi nella medicina moderna, specialmente come antispasmodico, antisecretorico, e stimolatore cardiaco e midriatico. Gli alcaloidi sono in tutta la pianta ma sono concentrati soprattutto nelle foglie e nelle radici.

8 MANDRAGORA

(Mandragora officinarum)

Ipnotico del folklore Europeo. La Mandragora fu una panacea. Il suo utilizzo popolare nell’Europa medioevale fu legato con la “Dottrina della segnatura,” una vecchia teoria secondo cui l’apparizione di un oggetto indica le sue speciali proprietà. Le radici della mandragora erano paragonate alla forma di un uomo o donna; da qui la sua magia. Se una mandragora veniva strappata dalla terra, secondo le superstizioni, il suo grido soprannaturale poteva condurre il suo raccoglitore alla pazzia. In molte regioni, si sosteneva che la mandragora era fortemente afrodisiaca. Le superstizioni intorno a questa pianta perdurarono per secoli in Europa.

9 SALVIA

Uno degli psichedelici più forti presenti in natura. La pianta è originaria delle umide foreste nebulari del Messico. Sacerdoti e sciamani hanno usato la Salvia per centinaia di anni per indurre visioni ed esperienze spirituali. nei rituali sacri, Il principio attivo della Salvia è il salvinorin, e sono le foglie della pianta di Salvia divinorum che ne contengono la più elevata concentrazione.GLI EFFETTI. L’effetto principale che viene solitamente descritto è quello di una separazione totale tra il corpo e la coscienza. Ovviamente le percezioni sono molto soggettive ma sembrano esserci alcuni temi ricorrenti, tra i quali:
– diventare un oggetto inanimato o una pianta.
– visioni di superfici bidimensionali o/e membrane.
– rivivere momenti del passato, soprattutto dell’infanzia.
– perdita della percezione corporea o/e dell’identità.
– sentirsi tirati o attorcigliati da una forza esterna.
– sensazione di trovarsi contemporaneamente in due o più posti (realtà/dimensioni) diversi.
– vedere se stessi dal fuori (specialmente dall’alto).
Gli effetti vengono generalmente descritti come particolarmente affascinanti ma non vengono quasi mai considerati piacevoli vista la loro intensità e stranezza.