Povertà globale: la “pandemia della disuguaglianza” ha dato i poveri in pasto ai ricchi

Nei primi due anni di pandemia i 10 uomini più ricchi del mondo hanno più che raddoppiato i loro patrimoni, passando da 700 a 1.500 miliardi di dollari, al ritmo di 15.000 dollari al secondo, 1,3 miliardi di dollari al giorno. Nello stesso periodo 163 milioni di persone sono cadute in povertà a causa della pandemia.

La denuncia arriva dal rapporto di Oxfam “La pandemia della disuguaglianza”, (scarica pdf qui) in occasione dell’apertura dei lavori del World Economic Forum di Davos. Ancora più scioccante, riporta dalle sue fonti pubbliche incontrastate che questa quota di ricchezza di metà della popolazione mondiale è crollata di oltre il 67% negli ultimi cinque anni.

Per contribuire alla riduzione delle disuguaglianze tra i Paesi, Oxfam chiede al Governo italiano di agire sullo scacchiere internazionale per:

  • porre fine all’apartheid vaccinale sospendendo i brevetti, favorendo la condivisione di know-how e tecnologia sui vaccini COVID-19, investendo in centri di produzione vaccinale nel Sud del mondo, redistribuendo immediatamente ed equamente i vaccini esistenti e mantenendo le promesse fatte di donare 45 milioni di dosi ai Paesi in via di sviluppo;
  • riallocare, a favore dei Paesi vulnerabili, una generosa quota dei diritti speciali di prelievo (DSP), assicurando la fruibilità senza condizionalità di tali risorse da parte dei Paesi beneficiari, riconoscendone la natura concessionale e il carattere addizionale rispetto ad altri impegni finanziari;
  • riportarsi sulla traiettoria del rispetto dell’impegno a destinare entro il 2030 lo 0,7% del reddito nazionale lordo all’aiuto pubblico allo sviluppo;
  • supportare la creazione di un organismo internazionale autonomo con mandato di sovrintendere alle sospensioni temporanee e occuparsi della sostenibilità nel lungo periodo delle esposizioni debitorie, e vagliare i necessari interventi di riduzione/ristrutturazione del debito.

Eppure le grandi bugie persistono anche qui secondo cui “sono stati compiuti progressi nell’affrontare la povertà nel mondo” e “la povertà estrema è stata dimezzata dal 1990”.

Incredibilmente, l’affermazione incessantemente ripetuta della forma che “i poveri vengono sollevati dalla povertà in numero sempre maggiore” continua intatta nonostante le prove concrete che, in effetti, la metà più povera dell’umanità ha perso più della metà della propria ricchezza negli ultimi due anni.

Cosa possiamo dire ora della dottrina instancabilmente proclamata secondo cui il mercato globale porta “più ricchezza per tutti” quando, in realtà, prove aziendali inconfutabili mostrano la realtà opposta sul campo e in tutto il mondo. Perché i poveri hanno innegabilmente perso quasi la metà della loro quota di ricchezza globale, mentre i più ricchi hanno moltiplicato la loro allo stesso tempo.

L’evidenza dimostra, in breve, che le principali affermazioni morali ed economiche che giustificano il mercato globale sono grandissime bugie che diventano sempre più grandi.

Peggio che delirante, la realtà vissuta dell’impoverimento di miliardi di persone viene ribaltata, le vittime vengono continuamente proclamate che stanno meglio sotto il sistema che le priva sempre più di quel poco che hanno e un trilione di dollari di perdite per la metà più povera dell’umanità finisce nelle tasche dei ricchi in soli cinque anni.

Mentre le bugie sempre più grandi continuano a giustificare il sistema globale che mangia vivi i poveri come “miglioramento della povertà”, sempre più le stesse politiche di accumulazione per espropriazione giustificano ancora più spogliamenti della maggioranza come più “austerità”, più “tagli al welfare” , e più “flessibilità del lavoro” – in una parola, più fame e depredamento della vita e delle condizioni di vita delle persone come “più libertà e prosperità per tutti”.

Mentre la Banca Mondiale, il FMI e dati simili affermano di mostrare l’elevazione dei poveri dalla povertà in tutto il mondo, i media di record come The Guardian e il New York Times riportano le affermazioni con i titoli per mostrare che tutto va bene e getter per i poveri e la maggior parte in quanto sono di fatto ridotti in modo stridente nelle loro vite reali, nel lavoro e nella sicurezza della vita. Così le grandissime bugie vengono istituite come dati di fatto che economisti e scienziati sociali propagano senza un battito di ciglia.

In effetti, questi presunti grandi guadagni per i poveri dalla povertà e dalla povertà assoluta allo stesso modo si basano su guadagni di reddito inferiori a una tazza di caffè al giorno, un’osservazione che è così ben nascosta alla vista che i lettori ora potrebbero vederla per il prima volta. Così la schiavitù ipnotica delle grandi bugie è sostenuta, mentre nessun altro sistema di supporto vitale lo è. 

Nessuno sembra osservare che i guadagni di reddito “sollevando i poveri dalla povertà” si riferiscono tipicamente agli emigranti dalle campagne verso città inquinate, condizioni di vita insicure e disumanizzate per coloro che in precedenza avevano almeno un’abitazione familiare, aria e acqua pulite e orizzonti viventi. 

Attraverso l’invisibile redistribuzione della ricchezza dai poveri ai ricchi (ora sepolta in molti discorsi di “disuguaglianza”), vengono applicate sempre più “riforme di mercato” come “concorrenza rafforzata”, “deregolamentazione liberalizzata”, “costi del welfare ridotti” e “programmi di austerità per correggere gli eccessi”. I “diritti eccessivi” del sistema sono tutti proiettati sulle vittime in modo che i diritti veramente folli dei più ricchi di moltiplicare le loro fortune senza alcuna funzione, valore o coordinazione della vita impegnati ma ancora più richiesta di denaro per loro in qualche modo non vengano notati. Questo è ancora un altro livello di grandi bugie normalizzate che formano il sistema di pensiero dominante.

I governi che potrebbero investire nel sostenere i sistemi di supporto vitale sociale ed ecologico dell’umanità dal crescente deterioramento e collasso sono ora sistematicamente falliti o ridotti in schiavitù del debito insieme alla maggior parte dei cittadini. Di conseguenza, senza che i governi sappiano perché, l’economia mondiale scivola in una recessione sempre più profonda a causa del crollo della domanda economica a livello pubblico e maggioritario.

La nuova legge dell’evoluzione umana è che sono tenuti a competere per se stessi più denaro e merci come “necessari per sopravvivere”, con il sistema senza confini deregolamentato e strutturato per impoverire sempre più la grande maggioranza mentre moltiplica la ricchezza dei ricchi. La lobalizzazione delle imprese non è solo fuori controllo. Sta mangiando il mondo vivo a tutti i livelli verso il collasso cumulativo dell’organizzazione della vita organica, sociale ed ecologica. Competizione globale significa, infatti, che i mezzi di sussistenza della maggioranza e la sicurezza continuano a diminuire mentre l’ambiente viene saccheggiato e inquinato su scale sempre più ampie di depredazione. Eppure solo una “maggiore crescita” di questo sistema è immaginata come una soluzione. Il sistema è clinicamente folle.

“La disuguaglianza non è una fatalità ma il risultato di precise scelte politiche. – afferma Bucher – Non solo i nostri sistemi economici ci hanno reso meno sicuri di fronte a questa pandemia, ma consentono a chi è estremamente ricco di beneficiare della crisi. Non è mai stato così importante intervenire sulle sempre più marcate ingiustizie e iniquità. Per questo servono coraggio e visione per affrancarsi da paradigmi di sviluppo che hanno mostrato il fallimento negli ultimi decenni”.

“Il quadro sociale avrebbe potuto essere ancor più grave, se il Governo non avesse potenziato le misure di tutela esistenti e messo in campo strumenti emergenziali nuovi di supporto al reddito.”  ha dichiarato Elisa Bacciotti, responsabile Campagne di Oxfam Italia  “I massicci trasferimenti hanno anche attenuato le disuguaglianze retributive e reddituali, ma le prospettive a breve restano incerte, data la temporaneità degli interventi e i rischi, tutt’altro che scongiurati, di un ritorno allo status quo pre-pandemico. In primis, per quanto riguarda il nostro mercato del lavoro profondamente disuguale e che genera, in modo strutturale, povertà da decenni”.

Oxfam raccomanda al Governo italiano di intervenire nei seguenti ambiti:

  • ammodernamento dei sistemi di protezione dei redditi, prevedendo l’ulteriore estensione delle tutele ai lavoratori autonomi e requisiti contributivi meno stringenti, per quanto concerne l’accesso a indennità in mancanza di rapporto di lavoro, per i disoccupati under-35;
    ridare potere al lavoro con interventi pre-distributivi che limitino la svalutazione del fattore lavoro e escludano il ricorso a forme contrattuali atipiche e poco remunerate anche attraverso l’innalzamento dei salari minimi. Va inoltre rafforzata la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese;
  • sistemi fiscali equi e progressivi: in assenza di uno spazio politico che recuperi i vulnus dell’impostazione della riforma fiscale, non resta che auspicare nel contesto attuale quantomeno di realizzare la riforma del catasto, di non ridurre significativamente il prelievo sui redditi da capitale e di non conservare l’aberrante regime forfetario;
  • trasferimenti per il supporto delle famiglie con figli e reddito di cittadinanza: per quanto concerne l’assegno unico suggeriamo di valutare in itinere la riduzione della componente patrimoniale dell’ISEE nella determinazione dell’importo dell’assegno e di estendere per almeno il biennio 2023-2024 la clausola di salvaguardia oltre i 25.000 euro di ISEE, per garantire che nessun nucleo familiare riceva un supporto inferiore ai trasferimenti previgenti. Per il reddito di cittadinanza auspichiamo che si possa ancora trovare spazio per rivedere almeno i criteri di accesso e il calcolo dell’importo per non penalizzare le famiglie numerose e con minori e per ridurre l’aliquota minima effettiva per i beneficiari della misura che inizino un’attività lavorativa;
  • valorizzazione del capitale umano e accesso alla conoscenza: la creazione di posti di lavoro qualificato passa anche per processi di innovazione da incentivare e accompagnare con un supporto pubblico al trasferimento tecnologico alle piccole e medie imprese italiane, fortemente limitate nell’accesso alla conoscenza.

Inoltre, per contribuire alla riduzione delle disuguaglianze tra i Paesi, Oxfam chiede al Governo italiano di agire sullo scacchiere internazionale per:

  • porre fine all’apartheid vaccinale sospendendo i brevetti, favorendo la condivisione di know-how e tecnologia sui vaccini COVID-19, investendo in centri di produzione vaccinale nel Sud del mondo, redistribuendo immediatamente ed equamente i vaccini esistenti e mantenendo le promesse fatte di donare 45 milioni di dosi ai Paesi in via di sviluppo;
  • riallocare, a favore dei Paesi vulnerabili, una generosa quota dei diritti speciali di prelievo (DSP), assicurando la fruibilità senza condizionalità di tali risorse da parte dei Paesi beneficiari, riconoscendone la natura concessionale e il carattere addizionale rispetto ad altri impegni finanziari;
  • riportarsi sulla traiettoria del rispetto dell’impegno a destinare entro il 2030 lo 0,7% del reddito nazionale lordo all’aiuto pubblico allo sviluppo;
  • supportare la creazione di un organismo internazionale autonomo con mandato di sovrintendere alle sospensioni temporanee e occuparsi della sostenibilità nel lungo periodo delle esposizioni debitorie, e vagliare i necessari interventi di riduzione/ristrutturazione del debito.